Come acquistare il libro "La goccia e il filosofo"

Il libro ( al momento disponibile in lingua italiana) lo trovate on line collegandovi al seguente link:

http://kimerik.it/DistribuzioneOnline.asp

oppure digitando,sul motore di ricerca Google "La goccia e il filosofo". Vi compariranno diversi siti che propongono il testo

Se volete, direttamente nelle librerie, il libro va prenotato.

Tutte le librerie possono prenotarvi il libro. Se il libraio di turno è pigro, richiedete la prenotazione. A loro basta un click, ed è il loro lavoro. Alcune però sono convenzionate, ed è solitamente più facile richiederlo o averlo in tempi più celeri.

Per queste ultime vi lascio il link.

http://kimerik.it/Distribuzione.asp


Ricapitolando:

Il libro lo potete trovare

  • On line, direttamente sul sito di Kimerik, l'editore
  • On line, ricercando con il motore di ricerca "La goccia e il filosofo" e clikkando su uno dei siti di vendita proposti
  • Direttamente nelle librerie, prenotandolo

P.S.

In provincia di Bologna è momentaneamente disponibile nelle seguenti librerie:

Edicola Neri Lino Stefano, Via del Pratello 68/A, 40100 Bologna

Libreria S. Orsola | V. Massarenti 48 - Bologna (BO)

Libreria Lo Stregatto – Via Benni 5/a Budrio (Bo)

Libreria Biblion – Via San Donato 104/a Granarolo dell’Emilia (Bo)

Edicola "Il Graffio" - Via Argentesi 24/B - 40059 - Medicina ( Bo)

Edicola Stellina -Piazza Marie Curie 2 ( Centro commerciale Stellina) - 40055 - Castenaso (Bo)

Libreria Tempo Libro - Via Paolo Fabbri 7 - 40055 - Castenaso (Bo) info@libreriatempolibro.it www.libreriatempolibro.it

Grazie

sabato 11 febbraio 2012

La rinascita dell'Argentina - da nocensura.com

Buenos Aires - Sono passati solo nove anni da quando l’Argentina è passata alla storia del 2001 come un Paese instabile, povero e sull’orlo del baratro, eppure, oggi la situazione è totalmente cambiata, il Paese è in crescita da un punto di vista economico, ma anche culturale e socio-politico.
Nel 2001, Fernando de la Rùa, l’ultimo Presidente neoliberale, si dimise dalla carica di Stato, per la crisi finanziaria che colpì l’Argentina, fuggendo in elicottero dal Paese per evitare il linciaggio, dopo aver dato l’ordine di sparare sulla folla in Plaza del Mayo, uccidendo una quarantina di persone.
Per quanto questa deriva sia iniziata anni prima, a  Rùa va “il merito” di aver dato al Paese la spinta finale verso il baratro, avendo lui svenduto l’Argentina ai privati, principalmente stranieri, seguendo le spinte del Fondo Monetario Internazionale.
Il Presidente ruppe il patto con le classi medie, intervenendo direttamente sul portafogli dei cittadini con il “corallito”, il blocco dei conti correnti bancari. A questa intrusione dello Stato nell’economia dei privati, si è aggiunta, nei decenni di dittatura, la ferita mai chiusa dei desaparecidos, i figli dell’Argentina, un esercito di pensatori, intellettuali, liberi cittadini fatti sparire, assassinati in segreto, torturati, perché dissidenti (se ne contano 30 mila).
Ecco che, proprio l’anno della crisi, il 2001, vide la gente scendere in piazza, senza leader o bandiere, per chiedere una sola cosa: «!Que se vayan todos». A Rùa sono seguiti cinque presidenti, ma la svolta positiva è arrivata con Néstor Kirchner nel 2003 e sua moglie Cristina Fernández che, con una politica economica prudente ma redistributiva, hanno fatto scendere gli indici di povertà e indigenza a un quarto di quelli del 1990.
La Nazione ha saldato  i conti con Washington, in tempi record, nel 2005. Dal 2003 il Paese cresce  tra il 7 e il 10% l’anno. A sorprendere sono le stesse previsioni del Fmi che prevedono per quest’anno un’Argentina in crescita, seconda solo alla Cina.
Questa risalita economica è stata favorita dall’aumento dei prezzi dell’export agricolo all’arrivo, ma anche dalla Cina come partner economico. Degne di nota sono le politiche innovative di integrazione latino-americana adottate insieme a Brasile e Venezuela. Infatti, nel 2005 proprio la collaborazione Kirchner-Lula ha fermato il sogno americano di un mercato unico continentale, che avrebbe ridotto il Paese a un cantiere a basso costo in cui gli Usa avrebbero potuto competere ad armi pari con la Cina.
L’Argentina è oggi un Paese all’avanguardia su più fronti, dai matrimoni omosessuali, alla lotta contro i monopoli dell’informazione, alla tutela dei diritti umani. Inoltre, memori della lezione di dieci anni fa, molti beni sono stati rinazionalizzati per il bene comune, gli investimenti in educazione sono passati dal 2 al 6.5% del Pil. A confermare questi dati di crescita, ci sono poi i 200 mila argentini che, dopo essere sbarcati in Italia, pieni di speranze per un futuro migliore, nel giro di un decennio sono già tornati indietro.

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